Quando i colori si incontrano sulla tela
Che succede quando un rosso si imbatte in un verde? Beh, più che un incontro sarà uno scontro! Uno dei più feroci che si possano vedere dentro un quadro.
Rosso e verde, che in altri casi se ne stanno buoni e tranquilli in mezzo ai loro simili, improvvisamente tirano fuori le unghia e se le danno di santa ragione. Chi vince? Nessuno dei due, credo… continueranno a rialzarsi e lottare per l’eternità come in questo quadro di Derain!
Ma lui e gli altri Fauves lo facevano apposta: sceglievano di accostare proprio coppie di colori complementari in modo che le due tinte si accendessero a vicenda.
Incontri così esplosivi si trovano solo in Emil Nolde, un espressionista tedesco capace di scelte cromatiche visionarie e impensabili. Per lui “i colori sono vibrazioni come di campane d’argento e suoni di bronzo: annunciano felicità, passione e amore, anima, sangue e morte“.
“Tutti i colori sono gli amici dei loro vicini e gli amanti dei loro opposti” amava dire, invece, Marc Chagall. E lui, di accostamenti tra colori, se ne intendeva!
Ma i suoi non sono colori complementari, bensì colori puri che si affiancano e dialogano armoniosamente. Il suo approccio cromatico è quello che nella tradizione pittorica viene definito colore timbrico, un colore brillante e saturo, con poche gradazioni della stessa tinta (ben visibile, ad esempio, in Michelangelo).
E quando il colore non è timbrico allora com’è? Semplice, è il suo opposto: il colore tonale, quello che si può osservare quando nel dipinto prevale una tinta con i suoi diversi gradi di saturazione e di luminosità (come nelle opere del Rinascimento veneto e in particolare in Giorgione).
Se confrontate Michelangelo e Giorgione credo che la differenza tra colore timbrico e tonale salti subito all’occhio: il colore timbrico risulta vivace, scoppiettante mentre quello tonale è quieto e morbido.
In alcuni casi il tonalismo è talmente estremo da arrivare all’uso di una singola tonalità cromatica usata in tutta l’immagine.
Avete fatto caso che ho utilizzato degli aggettivi legati a qualità sonore per definire gli effetti di questi colori? Ho parlato di scoppiettìo e di quiete, ma anche timbro e tono sono due proprietà dei suoni.
L’aspetto musicale dei colori sarà il concetto fondamentale dell’arte astratta e in particolare di quella di Kandinsky (che, non a caso, era un violoncellista). Un quadro astratto, una composizione dunque fatta solo di colori, è in grado di produrre sensazioni analoghe a quelle provocate dall’ascolto di una sinfonia. Ed entrambi, quadro e musica, possono suscitare emozioni senza far ricorso alla figurazione, per la sola capacità evocativa del mezzo espressivo.
Proprio per rimarcare l’essenza sonora delle sue opere, Kandinsky chiamerà le sue tele “composizione“, “improvvisazione“, termini evidentemente presi in prestito dal mondo musicale. D’altra parte per lui “il colore è un mezzo per esercitare sull’anima un’influenza diretta. Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, l’anima lo strumento dalle mille corde“.
Per questo motivo ammirava molto il lavoro di alcuni musicisti come Alexandr Skrjabin (1871-1915) il quale aveva immaginato una precisa relazione tra suoni e colori (“sensazioni coloristiche musicali“) tanto da comporre l’opera “Prometeo, il poema del fuoco” (1911) per suoni e luci colorate da eseguire con il “clavier a lumière”, una sorta di pianoforte i cui tasti sono collegati a luci colorate.
Nel 1980 Bruno Munari e Piero Castiglioni hanno riproposto una versione aggiornata del Prometeo con la proiezione di luci colorate su tende verticali poste dietro l’orchestra. Una vera e propria partitura cromatica correva in parallelo a quella musicale.
Un esperimento più recente riprende la stessa idea di uno sfondo neutro con proiezioni colorate suggerite dall’andamento sonoro della sinfonia.
Ma la capacità di un colore di produrre percezioni multisensoriali (detta sinestesia) non riguarda solo gli effetti sonori ma anche quelli “termici“. Molto spesso parliamo, infatti, di colori freddi o caldi come se effettivamente ne potessimo misurare la temperatura!
Eppure, se uso la metà blu-verde del cerchio cromatico, la freschezza si percepisce davvero… Ne sanno qualcosa gli esperti di marketing e pubblicità: una confezione di chewing gum o caramelle alla menta sicuramente si muoverà in questa gamma di colori per suggerire freschezza al semplice sguardo. Di contro per i pacchetti di cioccolata o caffè saranno impiegati generalmente i colori caldi, per stimolare sensazioni di calore e “coccolamento”.
La cosa interessante della sinestesia è che coinvolge tanti sensi contemporaneamente: un colore come il rosso può produrre insieme una sensazione di caldo, ma anche di energia fisica, di sapori piccanti, di allegria. Insomma, i colori davvero sono in grado di toccare corde profonde e stimoli istintivi.
Scegliere i colori da utilizzare, soprattutto nel settore della grafica, implica conoscenze approfondite sia di colorimetria che di psicologia dei colori. Esistono anche molte pubblicazioni ad hoc che forniscono gruppi di colori già abbinati in base all’atmosfera che sia vuole evocare…
Per non parlare dell’abbigliamento! Tutti noi, ogni mattina, come novelli Kandinsky, cerchiamo di costruire una composizione di colori che ci rappresenti, che ci faccia sentire a nostro agio.
Se abbiamo tempo e voglia scegliamo un maglione o una camicia che si intoni o che spezzi con il pantalone o con la gonna e poi un accessorio, foulard o sciarpa che sia, che dialoghi con gli altri due colori. Senza saperlo, creiamo accostamenti timbrici o tonali.
Insomma, anche quando pensiamo che l’arte non c’entri nulla con la nostra vita, compiamo scelte estetiche e atti creativi esattamente uguali a quelli dei grandi Maestri della storia dell’arte, studenti riluttanti inclusi.
Leggendo i tuoi lavori” mi illumino d’immenso”. Complimenti sempre per l’ amore profuso negli argomenti che tratti con sapiente competenza e armonia espositiva.
Ti ringrazio, Maria 🙂
Cara Emanuela, ormai ti seguo da anni ed è sempre un vero piacere anche rileggerti. Ora che, in età avanzata, sto riprendendo la mia antica (e troppo a lungo negletta) passione per la pittura, mi interesserebbe qualche testo sul quale approfondire il tema dei colori. Potresti darmi qualche indicazione? Grazie
Gentilissima Professoressa la apprezzo molto per la sua innovativa didattica, sono un uomo anziano ma sei lei abitasse in Lombardia verrei a lezioni private per chiarirmi molte cose che i miei studi da autodidatta non sono riusciti a illuminare.In particolare sull’uso dei colori . Ora quando a commento nell’opera riportata di Marc Chagall per parlare del colore timbrico dice che egli usa colori puri e non i complementari. Ma nella opera in questione il contrasto maggiore è fra un blu primario è un verde che è secondario. Ma il complementare del blu non è il verde ma l’arancione puo essere piu chiara per piacere e grazie tante per la sua pazienza
Ruggero
Appunto, Ruggero. Anche se Chagall parlava degli opposti (cioè dei complementari) come amanti, nel quadro in questione quelle coppie non ci sono. Tuttavia riesce comunque a creare un effetto cromatico intenso perché usa colori saturi, puri. Il colore timbrico non include necessariamente coppie di complementari.
Eccellente spiegazione. Solo un piccolo appunto. Il plurale di “un’unghia” è “le unghie”.
Ho usato comunque gli spunti per una bellissima lezione di arte.
Grazie per l’apprezzamento.
Ad ogni modo “unghia” al plurale non è un errore, è solo una forma in disuso ma che fa parte dell’orientamento di chi parla anche il dialetto siciliano (come me 🙂 ). Questo è l’approfondimento dell’Accademia della Crusca.
Ammiro la tua capacità di raccontare l’ arte.Tutti i tuoi articoli sono interessanti e mi stupisco di come tu riesca a spaziare da un autore ad un altro con tanta semplicità creando collegamenti che sembrano naturali. Dove trovi il tempo di scrivere e fare tutto ciò che fai?
Ti ringrazio, Ornella. In effetti di tempo ne ho poco e non scrivo più molto spesso, ma quando c’è la passione il tempo arriva da solo!
I complimenti per il tuo eccellente lavoro non bastano e non basteranno mai… se ho tempo, questo meraviglioso blog illumina una colazione a inizio giornata.. oppure è la favola della buonanotte, per noi adultibambini.. Grazie per regalarci questa meraviglia, Emanuela !
Diventerò Didatticarte dipendente… è un blog meraviglioso, guardo qualcosa e scopro una meraviglia…e poi un’ altra ancora e ancora… Articoli, immagini, laboratori. Il trionfo dell’ Arte raccontato in modo eccellente, divertente ed accattivante. Bravissima!
Grazie!
Io sono Didatticarte dipendente da sempre.. ed è la prima cosa che vado a osservare su Facebook… Un grazie infinito!
Grazie a te!
Mi puoi consigliare a cosa o chi (fonte artistica) posso fare riferimento per strutturare un percorso per bambini di 4 /5 anni in cui musica e pittura si intersechino e si completino. Ciao e grazie di tutto ciò che ci comunichi
Ciao Laura, io non mi occupo di quella fascia d’età. Forse puoi lavorare sulla creazione di immagini astratte basate sull’ascolto di brani musicali.
Non avresti maggiori informazioni sulla psicologia del colore? O qualche pagina da consigliarmi?
Comincerei con i classici di Itten e Kandinsky.
chiarezza e essenzialita’ ti ammiro
Grazie Silvana!
Articolo molto interessante ! Ho sempre pensato che molti insegnanti di disegno/educazione artistica/storia dell’arte/ecc… abbiano le idee confuse sul metodo d’insegnamento delle loro discipline e che alla fine si traduca tutto in uno sterile elaborato tecnico per gli alunni. Nei Vostri articoli vedo invece un metodo che associo come a dei tagli che poi diventano brecce che stimolando la curiosità fanno proseguire su cammini che possono proseguire oltre i periodi scolastici. Tutto ciò per dire che spesso l’insegnamento delle materie artistiche nelle scuole diventa noioso anche a chi l’argomento interessa ! Le Vostre pagine sono molto interessanti e credo che sia la strada da perseguire nelle scuole e non solo. Un cordiale saluto !
Ti ringrazio molto per l’apprezzamento! Spero davvero di fare breccia… ogni tanto succede ed è una bella soddisfazione. Ma i risultati sono a lunga scadenza e non sono mai sicura di aver intrapreso la direzione giusta. Sostanzialmente vado ad istinto!
mi piace molto dipingere ma trovo difficoltà nell’usare i colori quindi farò tesoro, o spero, delle informazioni, grazie.
Grazie a te 🙂
me encanta el arte. y lo que hacen es maravilloso y cultural como ITALIA, VIVA ITALIA!
😀
Meraviglioso articolo. Grazie 🙂
nell’articolo dovrebbe trovare posto anche Franz Marc .
Naturalmente sono solo esempi didattici. Non c’è un intento enciclopedista altrimenti avrei dovuto citare anche Matisse, Klee e tanti altri artisti del Novecento, veri maestri del colore 😉
Molto molto interessante, Delia
😀
Competenza, eleganza, semplicità. Sintesi dell’ eccellenza. Come sempre, in ogni pubblicazione. Complimenti ! E grazie.
Grazie a te, Agostino!
Superlativa…Come sempre! Grazie!
Enrica
Grazie a te! 😀
Lavorerò sui colori partendo da quello che suggerisci con i bambini di 5 anni. Grazie!
Ottimo!
Non vedo l’ora che mi arrivi il link al tuo nuovo numero…… È sempre un incanto! Grazie davvero!
Cara didatticarte e carissima Emanuela,
i miei eterni elogi e imperituri ringraziamenti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 🙂
😀
sto sviluppando questo argomento con i miei ragazzi in seconda! approfitterò volentieri dei tuoi preziosi materiali (come spesso accade).
Fantastico!