Le variabili di una fotografia: il punto di vista in basso
Ormai è lo sport preferito di amici e parenti: beccarmi mentre “faccio la rana” ( in pratica mi accovaccio per terra per fare una foto).
D’altronde lo faccio spesso, mi piace l’effetto che un punto di vista molto basso riesce a dare alle architetture: appaiono più slanciate e maestose rispetto al punto di vista ad altezza normale.
Osservate la differenza su questi due scatti fatti nel Chiostro Grande della certosa di Padula. La prima l’ho scattata in piedi, la seconda da terra (sì, nella posizione della rana…). Si riduce la porzione di pavimento visibile e aumenta la volta. Per chi conosce qualche elemento di prospettiva, la linea d’orizzonte tende a coincidere con la linea di terra.
Non si tratta solo di un trucco per fare una foto meno scontata, ma di una scelta compiuta in base a ciò che intendo raccontare. Se mi interessa dare più spazio a una volta, rendere più svettanti le superfici verticali, allora scelgo di portare il punto di vista molto in basso.
Questa collocazione permette anche di ottenere sagome umane che si stagliano gigantesche sulle facciate o nelle piazze, alterando così le normali proporzioni tra uomo e architettura.
Ma l’effetto funziona anche con un campo di fiori. Vale la pena pungersi tra i rovi per far sbucare un rudere tra le piante come qui, a San Galgano.
Piante e fiori, d’altra parte, possono essere l’unico soggetto di una foto fatta dal basso.
Lo stesso punto di vista rasoterra consente di trasformare qualsiasi pozzanghera in uno specchio perfetto. La possibilità di insozzarsi è altissima ma l’effetto è assicurato.
Il rischio di bagnare l’attrezzatura (ma anche di sembrare ridicoli ) aumenta se vi immergete in un fiume come ho fatto io per fotografare il Pont du Gard a pelo d’acqua. Ma è l’unico modo per raddoppiare l’architettura e smaterializzarne metà.
Come vedete faccio tutto con un semplice smartphone. Perché non sono una fotografa ma mi appassiona l’idea di portarmi a casa un pezzetto di mondo e di farlo secondo inquadrature studiate.
I veri fotografi con il punto di vista in basso hanno fatto capolavori. Questi, ad esempio, sono gli scatti di Elliott Erwitt, Frank Horvat e Vivian Maier. Geniali, vero?
In tutti e tre i casi si tratta di persone (o animali) e non di monumenti. Persone di cui vediamo solo gambe e piedi. Sono, dunque, quelle foto di dettaglio di cui ho parlato in un altro articolo, stavolta dettagli ad altezza del suolo.
Altri fotografi hanno scelto quel punto di vista molto basso per prendere la figura intera rendendola un po’ astratta, come Shoji Ueda.
Il punto di vista basso può enfatizzare anche i piccoli salti come in queste foto di Helmut Newton e Richard Avedon.
Ma serve anche a riprodurre la visione dei bambini.
È il punto di vista perfetto per raccontare i piccoli rimproverati dagli adulti o quelli che giocano.
Ma non sempre si tratta di immagini di quotidianità. A volte quella vista racconta in modo ancora più drammatico le esperienze dei bambini durante i conflitti, come in questo celebre scatto di James Nachtwey.
O in questo, di Robert Capa, autore che ha scelto più volte di fotografare dal basso. E non solo quando era disteso in trincea.
Il punto di vista in basso, dunque, non è mai un accorgimento neutro o casuale, né serve solo per essere originali. Come ogni scelta tecnica è anche scelta artistica e, se vogliamo, anche morale.
Provate anche voi. Quando state per scattare mettevi a rana e scoprite come cambia il mondo!
Molto interessante!
Complimenti!
Ti ringrazio.
E anche oggi ho imparato qualcosa di nuovo da te! Grazie mille per i tuoi insegnamenti scritti in modo semplice che mi fanno sperimentare cose nuove
Fantastico! Grazie a te, Anna.
bellissime immagini! grazie!
Ti ringrazio 🙂
Si, sono proprio bellissime! Il punto di vista “basso” è un aspetto decisamente poetico della fotografia
Ciao Emanuela. Suggestive le foto da questa prospettiva. Metterò sicuramente in pratica i tuoi suggerimenti.
Grazie. Buona continuazione di meritato periodo di riposo.⛰ A presto.
Grazie, Luisa. Buona sperimentazione!
Grazie Emanuela per i tuoi consigli interessanti che ci offrono un punto di vista diverso sulla realtà. Guardare le cose con nuovi occhi, come diceva Proust, forse è proprio questo.
Grazie a te!
Bello
Grazie 🙂
Un punto di vista capace di rendere immagini normali delle immagini affascinanti
Un punto di vista davvero molto interessante da mettere in pratica
Molto interessante e da mettere in prtica: Grazie e buone vacanze
Grazie a te!