Guarda in basso e scatta!
A volte fare una bella fotografia è solo questione di punti di vista. Lo stesso soggetto che una foto frontale non riuscirebbe a valorizzare, può diventare estremamente interessante se osservato da una prospettiva inconsueta secondo una visione che ne dia un volto inaspettato.
Uno di questi punti di vista “speciali” è quello zenitale, dall’alto verso il basso.
Certo, non è una novità. Si usa già da oltre un secolo.
Nasce per cogliere anche scene banali, facendone scoprire l’espressività.
Il soggetto tipico sono i passanti per strada guardati da un balcone. Meglio se proiettano una lunga ombra sul marciapiede, capace di ridare forma e identità a quelle piccole macchie.
Quando sono tanti e si aggregano come formiche diventano una curiosa texture in movimento.
Si tratta di un soggetto ancora molto praticato, soprattutto adesso che abbiamo a disposizione droni telecomandati per guardare dall’alto qualsiasi gruppo umano.
Katrin Korfmann ne ha fatto una vera specializzazione.
Queste comunità, oltre a essere interessanti dal punto di vista compositivo, lo sono anche da quello antropologico. Il modo di insediarsi in un ambiente o di muoversi al suo interno ci racconta tanto della natura umana. Basta guardare le spiagge di Kacper Kowalski, i migranti e i bagnanti di Massimo Sestini, le piscine di Renee Lusano o le geometrie di ombrelloni di Bernhard Lang.
Alcune foto, fatte a maggiore distanza, riescono a raccontare in modo schiacciante le disuguaglianze sul nostro pianeta, a volte divise solo da una strada. È il progetto Unequal Scenes di Johnny Miller. E questi sono gli scatti.
Inutile indicare quale sia il lato povero e quello ricco…
Altre foto ci raccontano anche di una terra ancora bellissima, da proteggere. In particolare quelle di George Steinmetz.
Le foto zenitali possono ridare dignità a lavori umili ma pieni di colore come la fabbricazione dei tappeti, l’estrazione del sale o la colorazione delle pelli. Tra queste anche quelle splendide di Yann Arthus-Bertrand.
La distribuzione di oggetti simili in modo più o meno casuale è uno dei punti forti della foto zenitale. Per questo un altro tema molto gettonato è quello delle barche.
Visto dall’alto tutto cambia. E può anche migliorare: una brutta stanza diventa un curioso pozzo pieno di oggetti, una casa di bambola che disorienta e sorprende. È così nelle foto di Menno Aden.
Ma la stanza non è l’unico soggetto architettonico adatto alla foto zenitale. Per la trombe delle scale è proprio la morte sua! Perché la scala, vista dall’alto, sembra una spirale che si perde nell’infinito, un incubo, un’allucinazione.
Funziona per le scale più famose…
… ma anche per quelle anonime.
Sembra uno stile fotografico un po’ inconsueto e poco praticato. Invece lo usiamo quasi tutti per due generi fotografici molto di moda. Per le foto dei pavimenti, con tanto di scarpette intonate (come quelle di Sebastian Erras)…
… ma soprattutto per le foto delle pietanze. Un genere che ormai è sfociato nella patologia!
Certo, perché venga una foto perfettamente zenitale e con tutte le cose in ordine, occorre un minimo di attrezzatura. Magari un treppiede con prolunga (senza c’è il rischio di fotografare anche le tre gambe…).
Ma c’è anche chi si attrezza col cellulare, arrivando addirittura ad attaccarlo al soffitto. E il risultato non è affatto male!
Raccontare quello che fa la gente guardandolo dall’alto è sicuramente affascinante. Ogni gesto diventa una geometria astratta.
Per non parlare dei bambini che dormono. Visti dall’alto se ne scopre tutta la tenerezza della posizione accucciata che assumono naturalmente.
A proposito, quella a destra non è un’orfana che dorme nella sagoma della madre, come vuole la leggenda digitale, ma una bambina con entrambi i genitori che si è messa in posa per le foto della cugina.
Insomma, per una foto zenitale da veri artisti non servono necessariamente droni o aeroplani e non servono soggetti strepitosi (nella mia raccolta Pinterest trovate oltre un centinaio di esempi).
Non serve nemmeno un’attrezzatura sofisticata. Perché in fin dei conti è sempre e solo un altro esercizio per imparare a guardare, per allargare i nostri orizzonti visivi e mentali.
Basta guardare in basso, anche dall’alto di una sedia.
Nonostante l’argomento di questo post noi non possiamo che continuare a guardare la maestria dei tuoi racconti sempre dal basso in alto! 🙂
Ah ah ah… grazie 😀
Spunti assolutamente di grande fascino 🙂
Sempre interessanti i tuoi Blog. Complimenti
Grazie, Renzo.
Ne ho viste di foto dall’alto ma mai così belle. Mi ero un po’ stufata di quelle solite stile instagram (scrivanie e pose fighette), la carrellata che hai proposto è davvero bella.
Grazie!
Un articolo ricercato e ben fatto, foto tutte fantastiche e un punto di vista particolarmente interessante! Complimenti!
Ti ringrazio, Andrea.
Grazie a te Emanuela per i bellissimi spunti che ci date ogni volta!
Una delle poche volte che leggo un post intelligente, ricercato, colmo di significato. Complimenti, da oggi seguirò il blog!
Saluti
Ti ringrazio, Antonia, benvenuta!
Le tue idee e i tuoi temi sono davvero ‘ energizzanti’ per noi insegnanti , grazie Emanuela!
Ti ringrazio tanto, Elvira!
Sempre molto interessante e da fototecnico condivido pienamente i punti toccati
Grazie, Marino!
Sei un dono della natura. Davvero, forte!
Grazie carissima!
Trovo questa lezione stupenda e con un Interessante approccio alla fotografia, risperimentabile facilmente anche con i piccoli. Grazie!
Ti ringrazio!
Bellissimo e completo: tutta la casistica delle foto zenitale e dei loro significati.
😀
Riesci sempre a stupire e a stimolare con le tue proposte, ci insegni a guardare qualsiasi cosa con uno sguardo diverso. Sei unica!
Grazie, Anna!