L’arte nell’Euro: storia dell’architettura sulle banconote

Questo può essere considerato il seguito del post dedicato alle opere d’arte italiane sulle nostre monete.

Nel caso del fronte delle banconote, però, non sono presenti monumenti esistenti, ma elementi architettonici tipici di alcuni stili che hanno caratterizzato l’arte europea (sul fronte, o “recto”, è in genere una finestra o un portale) mentre sul retro (detto “verso”) c’è sempre l’immagine di un ponte, (in alcuni casi ispirato ad architetture reali) simbolo di unione tra popoli diversi.

Gli stili ripercorrono, in sette tappe, tutta la storia dell’architettura occidentale. Vediamoli uno ad uno.

5 Euro – architettura classica (IV sec. a.C. – IV sec. d.C.)

Sul recto si può osservare un arco a tutto sesto affiancato da coppie di colonne con capitello ionico. Sul verso è presente un acquedotto romano (vagamente ispirato al ponte del Gard, nel sud della Francia). In realtà si tratta di ponti inventati dal grafico Robert Kalina (scelta voluta per non far torto a nessuna nazione europea) ma il designer olandese Robin Stam ha deciso di farli diventare realtà realizzandoli nell’area di Rotterdam.

Si tratta del progetto The Bridges of Europe e prevede il completamento dei sette ponti negli stessi sgargianti colori che contraddistinguono le relative banconote.

10 Euro – architettura romanica (XI-XII sec.)

Questa banconota mostra sul recto un portale profondamente strombato con arco a tutto sesto come in tante chiese del basso Medioevo sia italiane che francesi. Sul verso un ponte massiccio con lieve andamento a schiena d’asino.

20 Euro . architettura gotica (XIII-XIV sec.)

Sul recto di questa banconota non possono che esserci delle belle vetrate con arco ogivale ed esili colonnine che le rendono delle complesse quadrìfore. Il ponte, naturalmente presenta gli stessi archi a sesto acuto, l’elemento distintivo dello stile gotico.

50 Euro – architettura rinascimentale (XV – XVI sec.)

Una finestra classicheggiante fa bella mostra di sè sul recto di questa banconota. Presenta i tratti tipici dell’arte del Rinascimento: arco a tutto sesto, semicolonne laterali e timpano sovrastante (soluzione in realtà presente più nei portali che nelle finestre). Piuttosto scontato è il retrostante ponte con grandi arcate semicircolari e massicce pile aggettanti.

100 Euro – Architettura barocca e rococò (XVII-XVIII sec.)

Un possente portale barocco è visibile sul recto di questa banconota. Presenta un timpano spezzato, complesse decorazioni e due telamoni che sorreggono il pesante architrave. Sul verso è uno snello ponte con arcate ellissoidali.

200 Euro – architettura ottocentesca (XIX sec.)

In questo caso il recto mostra un’esile finestra che richiama quelle strutture in ferro e vetro definite anche “architettura degli ingegneri”. Ed ingegneristico è anche il retrostante ponte, simile a quelli ferroviari in ghisa che cambiarono il corso della storia dell’architettura…

500 Euro – architettura novecentesca (XX sec.)

La banconota con il più alto valore presenta sul recto due generiche facciate vetrate, elemento distintivo dei grattacieli e di tanta architettura contemporanea. Interessante è la struttura sul verso: un ponte strallato, cioè sospeso a delle funi collegate direttamente ad alti piloni. Si tratta di una tipologia completamente diversa dalle precedenti, basate tutte sull’arco e sulle sue capacità di trasmettere le spinte in senso orizzontale.

Ovviamente la riproduzione fatta da Robin Stam non ha dimensioni tali da funzionare come un vero ponte strallato, è solo una passerella evocativa… Per vedere ponti di questo genere occorre cercare strutture lunghe almeno qualche centinaio di metri.

Non so voi, ma io continuo sempre a stupirmi di come ogni cosa intorno a noi possa raccontare tanta storia e tanta arte! Basterebbe solo cominciare ad accorgersene e a guardare con gli occhi curiosi del bambino tutto ciò che ci circonda.

 

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13 risposte

  1. daniele (themountain) ha detto:

    grazie mille.
    La prof sara molto contenta di me per questa ricerca,tra l’altro ci aveva chiesto di cercare solo i monumenti presenti sulle monete e non sulle banconote.
    Che figurone che faro

  2. Paolo Capomaggi ha detto:

    Spero che anche l’interrogazione lo sia…

  3. Paolo Capomaggi ha detto:

    É vero

  4. Paolo Capomaggi ha detto:

    Grazie.la mia ricerca è perfetta, la prof sarà contenta

  5. Laura ha detto:

    Grazie

  6. Alessandra ha detto:

    Come per le monete, non posso dire di aver mai posto attenzione alle banconote. Però è interessante il lavoro che è stato fatto nella scelta dei soggetti da rappresentare.
    Mai viste quelle da 200 e 500 euro… siamo sicuri che esistono? 😉

    Il post è esaustivo e impeccabile come sempre, Emauela.

  1. 26 Febbraio 2014

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