L’arte del Tangram
Avete presente quel quadrato suddiviso in sette piccole figure geometriche di diversi colori? È il Tangram, un antico gioco cinese conosciuto anche come “Le sette pietre della saggezza” poiché si diceva che la comprensione dei suoi segreti conferisse grande sapienza.
I pezzi del Tangram hanno forme ben precise: cinque triangoli isosceli rettangoli di tre diverse misure, un quadrato e un parallelogramma. Il gioco consiste nel cercare di formare delle sagome riconoscibili (animali, persone, oggetti…) usando tutti e sette i pezzi attraverso la loro traslazione, rotazione e ribaltamento (quest’ultimo utile solo per il parallelogramma).
Cosa c’entra con l’arte e la creatività? È presto detto: l’uso del Tangram richiede capacità di osservazione, di semplificazione e stilizzazione delle forme conosciute, di riconoscimento di simmetrie e moduli… insomma è un compito che richiede una notevole intelligenza visiva.
Partendo da figure semplici come il gatto o la casetta si può passare alla realizzazione di tutte le lettere dell’alfabeto oppure al progetto di arredi componibili con le forme del Tangram.
Qualche artista si è divertito a farne delle versioni pittoriche, come questi gatti “texturizzati” di Michael Arl.
E perché non portare il tangram anche a tavola? C’è chi ne ha fatto biscotti e chi ha realizzato tartine… così dopo il gioco si fa merenda!
Utilizzando riviste e illustrazioni da ritagliare, si possono anche creare dei bellissimi tangram-collage come quelli qui sotto.
Per esercitarsi ovunque, anche senza avere un tavolo e i pezzi in legno o cartoncino, si possono utilizzare le innumerevoli app per tablet o le versioni online.
Una volta diventati “esperti” non ci saranno più limiti all’immaginazione e sarà semplice scoprire come bastino sette figure geometriche per creare qualsiasi cosa esista al mondo!
segnalo questo video sul tangram
http://youtu.be/SYMSggiIsOc?list=UU5XBkPsVqqCWyX_eJQS2aYg
Carino, perfetto per bambini molto piccoli 🙂
Buona idea per lavorare con gli allievi, molto interessante anche per ragionare esercitare e incoraggiare la creativitá. Grazie Didatticarte!!!
Grazie a te Valeria. Sei sempre tanto carina! 🙂
Premetto che non conosco il TANGRAM, ma mi sorprende la descrizione delle 7 figure geometriche all’inizio, io vedo:
4 triangoli isosceli
1 triangolo rettangolo
1 rombo
1 parallelogramma
invece cinque triangoli isosceli (rettangoli???) di tre diverse misure, un quadrato e un parallelogramma
Saluti
Fabio
Ciao Fabio,
non farti trarre in inganno dalle posizioni delle figure: un triangolo rettangolo deve avere un angolo retto; un triangolo isoscele deve avere due lati uguali. I triangoli che vedi in alto, diversamente orientati, sono tutti contemporaneamente isosceli e rettangoli.
Per quanto riguarda il quadrato si tratta di un caso particolare del rombo (è l’unico rombo con le diagonali, oltre che perpendicolari, anche di dimensioni uguali).
Per cui, anche se è ruotato di 45°, ha le proprietà del quadrato.
esaustiva come sempre 😉
Molto interessante, il tangram viene utilizzato anche nel metodo Bates e altri metodi di rieducazione visiva per rilassare gli occhi e prevenire l’irrigidimento dei nervi ottici che può essere una delle cause della miopia o che comunque è spesso legato alla miopia stessa. Un’altra attività usata nel metodo Bates è quella del copiare un disegno mettendolo a capo all’ingiù.
Non conoscevo questi utilizzi del Tangram, grazie per questa informazione! 🙂