Cinque regole per realizzare una lezione efficace
Come deve essere una lezione di Disegno e Storia dell’Arte completa ed incisiva?
Sicuramente deve essere ben costruita, con il giusto equilibrio tra teoria e pratica realizzato sfruttando tutte le strategie didattiche possibili. Non esiste una ricetta unica, naturalmente, ma un complesso di tecniche e metodi da utilizzare in base alla situazione della classe e alla disponibilità di strumenti tecnologici.
In ogni caso l’obiettivo deve essere sempre lo stesso: far comprendere agli studenti il linguaggio visivo e insegnare loro ad interpretare le immagini (ma una versione più completa degli obiettivi è indicata dalla tassonomia di Bloom).
Alle scuole superiori ogni lezione deve prevedere una parte di contenuto che deve necessariamente essere trasmesso con modalità “tradizionali”.
Se dovessimo, ad esempio, parlare della sezione aurea, dovremmo introdurre il concetto matematico e geometrico attraverso una prima fase di didattica frontale. Ciò non significa che l’insegnante debba fare un monologo di un’ora mentre gli studenti ascoltano e apprendono… il risultato potrebbe non sarebbe positivo (ma non sempre!).
Come fare allora a mantenere la dignità delle nozioni di base di un argomento e renderle più “interiorizzabili” da parte degli studenti?
Regola n. 1 – Fare continui richiami al vissuto degli studenti, alle loro esperienze reali e quotidiane. Tornando al caso della sezione aurea può essere molto efficace mostrare loro quell’articolo di giornale in cui si parla delle proporzioni matematiche individuate nelle concorrenti di Miss Italia. Magari sono solo scoop giornalistici ma l’effetto è assicurato: la sezione aurea è ovunque ed è viva in mezzo a noi!
Ed ancora: la sezione aurea è la proporzione utilizzata per il disegno della Apple Cloud…
La famosa nuvoletta della Apple, così come altri marchi contemporanei, ci può servire anche per spiegare meglio il concetto di stilizzazione nell’arte: ecco che la peculiarità della scultura cicladica appare molto più comprensibile se si afferra il concetto di semplificazione delle forme attraverso esempi attuali.
Regola n. 2 – Sollecitare continuamente la memoria visiva degli studenti. Se è vero che oltre l’80% delle informazioni che ci provengono dal mondo esterno sono affidate alla percezione visiva allora è su questa che occorre puntare, soprattutto nell’insegnamento di discipline come il Disegno e la Storia dell’Arte.
Secondo studi statistici del MIUR, infatti, l’uomo percepisce la realtà che lo circonda con l’udito per il 12%, con tatto e gusto per il 2%, con l’olfatto per il 3% e con la vista per l’83%. Di ciò che è stato percepito, poi, l’uomo registra con la memoria il 20% di ciò che si è sentito e il 50% di ciò che si è visto e ascoltato. Dunque la vista è fondamentale per rendere efficace l’ascolto.
Di fondamentale importanza è, dunque, poter proiettare immagini, con LIM o altro, tali da visualizzare i concetti esposti, mostrare video brevi e ben fatti (come quelli di ovovideo.com), sfruttare animazioni e visite virtuali nei musei e nei monumenti.
Regola n. 3 – Collegare l’attività di Disegno alla Storia dell’Arte. Spesso queste discipline appaiono come due materie distinte e separate, completamente indipendenti, anche perché nelle indicazioni ministeriali i due percorsi non hanno alcun nesso logico.
A prima vista non se ne coglie il profondo legame con la storia dell’arte, eppure il disegno è il cardine del linguaggio visivo, la base della rappresentazione e, dunque, il filo conduttore dell’evoluzione di tutta l’arte. Tutti gli artisti, che siano stati pittori, scultori o architetti, hanno usato e usano il disegno per progettare l’opera, per abbozzarla, per studiarne l’impostazione, le proporzioni.
Allora bisogna cercare di studiare un percorso di disegno coerente con gli argomenti svolti nella storia dell’arte. Ad esempio: arte egizia – rappresentazione in pianta ed alzato e rappresentazione attraverso la griglia; arte greca – disegno dell’anatomia del corpo umano attraverso schematizzazioni della figura; arte romana – disegno delle tipologie di arco; arte bizantina – disegno di decorazioni ritmiche basate sulle figure piane; arte romanica – disegno di una facciata architettonica modulare; arte gotica – disegno di un rosone con simmetrie radiali; arte rinascimentale – disegno in prospettiva e sviluppo dei solidi platonici; arte barocca – tecniche di chiaroscuro etc.
Regola n. 4 – Far analizzare le opere agli studenti. È fondamentale che gli oggetti artistici vengano letti secondo un approccio completo e scientifico. Solo in questo modo possono essere messe in pratica le proprie competenze nell’uso del linguaggio visivo, nell’analisi iconografica e iconologica di un manufatto artistico.
Come ho già avuto modo di spiegare in questo post, le lettura può avvenire attraverso la compilazione di semplici schede cartacee, mediante la creazione di mappe concettuali o ipertesti.
L’analisi può anche essere il prodotto finale di un’attività più complessa come un webquest, una ricerca guidata nella quale gli studenti devono affontare attività di problem solving e role playing.
Regola n. 5 – Far realizzare prodotti artistici agli studenti. Nulla è più efficace del “fare” nell’apprendimento. Come ho scritto in questo post, solo attraverso la creazione manuale di ciò che si è appreso sarà possibile il vero apprendimento, quello profondo e duraturo.
Dunque, se la fase precedente, quella di analisi dell’opera, era una decostruzione, una decodificazione del linguaggio visivo, questa è una fase di produzione di un nuovo messaggio attraverso lo stesso linguaggio.
Questa produzione può andare dal semplice ridisegno dell’opera facendone una copia (attività non banale, come ho spiegato in questo post) all’interpretazione attraverso una realizzazione fotografica (come questi scatti in stile “caravaggesco” o “futurista“).
Si può andare anche su dei “remake” con una vera e propria drammatizzazione dell’opera mediante la realizzazione di flash mob e tableau vivant (come quelli fatti su Leonardo, Botticelli, Michelangelo e Caravaggio).
Tutte le altre strategie che ho descritto in altri post (usare Facebook per stimoli creativi, studiare con il glossario, realizzare uno scrapbook, disegnare una linea del tempo etc.) rientrano in qualche modo nei cinque punti precedenti perché tutti funzionali all’apprendimento e al consolidamento di nuove conoscenze e competenze.
Al limite ci sta anche un po’ di gioco, come ibridare due opere d’arte con intenti puramente ludici (qui sotto l’incontro tra Rosso Fiorentino ed Henri Rousseau)
Queste cinque regole non saranno un metodo ortodosso ma di sicuro funzionano!
E non serve neanche avere grandi strumenti: si può lavorare anche con album e matite, gessetti e lavagna. L’importante è creare un sistema integrato di stimoli, nozioni e strutture nei quali lo studente può organizzare le sue nuove scoperte.
Ma soprattutto l’importante è far nascere la passione.
Grazie! veder scritto questo mi ha dato coraggio perché mi sono visto sulla giusta via, applico già quello che hai scritto, ma qui è complicato, sono docente di design del gioiello a Hangzhou in Cina, nelle scuole dove insegno trovo studenti molto chiusi e privi di apertura mentale, su suggerimento di alcuni direttori di scuola ho dovuto cambiar rotta e portare le mie lezioni non solo al gioiello ma soprattutto sulla creatività, partendo da Segno Disegno e Forma, Armonia, Equilibrio Estetico ed altro, in partenza faccio vedere molte immagini sull’argomento che tratto e poi cerco di allontanarmi nella speranza che loro da soli vadano ad una loro conclusione personale……purtroppo sono molto pochi i ragazzi che ci riescono…..nel vedere le opere calligrafiche cinesi credevo che almeno un’armonia di base ci fosse nello studente cinese…..invece no è solo un copia e incolla e basta e per colmare questa lacuna, mi tocca fare delle esercitazioni con brani musicali nel cercare di captare l’armonia del brano e trasferire l’armonia sul foglio attraverso un segno armonico, devo fare sempre una fusione tra la mia lezione e il loro modo di ragionare molto schematico allacciandomi a riferimenti cinesi come in questo caso con la scrittura altrimenti se loro non hanno dei riferimenti su cui appoggiarsi non riescono ad andare avanti…….lo studente cinese non riesce a rifugiarsi nella sua immaginazione e creare qualunque cosa che in quel momento ti può passare per la testa anche perché quando vanno in giro guardano ma non osservano e non vedono i dettagli.
Io ho avuto la fortuna di nascere in Italia a Milano da papà napoletano e mamma siciliana, da piccolo andavo a fare le vacanze in Sicilia e girare questi stupendi posti mi portava a immagazzinare tanti dettagli e dentro di me li rielaboravo questa mescolanza tra le due culture che vivevo in casa mi ha portato pian piano a formare il mio stile che è maturato negli anni.
Perché i cinesi non lo vogliono fare? Peggio per loro.
Viva la creatività italiana!
Ciao Maurizio.
La seguo da tempo e le sue lezioni sono sempre molto interessanti e la ringrazio di condividere la sua esperienza e di trasmettere la sua passione! (sono un’insegnante di musica nella scuola media)
Ciao Laura, grazie mille!
Ti ringrazio di cuore 😀
Finalmente da quest’anno insegnerò in un liceo delle scienze umane (classi linguistico e scienze umane). Potrò mettere in pratica questi preziosi consigli.
Fino all’anno scorso i colleghi non facevano disegnare, spero di riuscire a fargli cambiare idea.
Grazie
Ottimo Sonia! Buon lavoro e buon anno 😀
Complimenti per lo strepitoso lavoro (l’avessero i miei figli una prof come te !).
Magari tutti gli insegnanti avessero così a cuore l’interessamento dei ragazzi ! La noia è il primo degli effetti da scongiurare in qualunque tipo di lezione… Ma rendere noiosa una lezione di storia dell’arte è quasi un crimine !
bravissima, fortunato chi ti incontra sul suo cammino scolastico !
Grazie mille! ❤️
L’importante è creare un sistema integrato di stimoli, nozioni e strutture nei quali lo studente può organizzare le sue nuove scoperte.
Ma soprattutto l’importante è far nascere la passione.
BRAVISSIMA !!!! ( è sempre un sollievo “ascoltarti ” + “vederti” nelle tue esposizioni interessanti e condivisibili).
Grazie SEMPRE!
buonasera emanuela, ho conosciuto didatticarte per caso, cercando materiale per la mia prima supplenza annuale in arte e immagine alla scuola secondaria di primo grado (anche io architetto, provengo dall’insegnamento accademico).
Sono rimasta incantata e affascinata dal tuo sito/blog, starei tutto il giorno a leggere e cogliere spunti, per me in questo momento fondamentali per capire come approcciare ragazzi della seconda media. i miei complimenti a te e tutta la mia stima.
Grazie, michela
Grazie mille per l’apprezzamento, Michela! E usa pure tutto quello che ti serve. Sta qui apposta 😉
complimenti…da una insegnante,….sempre e una formatrice per passione.
Ti ringrazio!
Per me queste sono regole d’oro che si possono applicare allo studio dell’Arte come a tutte le altre discipline: i ragazzi di oggi devono trovare riscontri reali negli argomenti che studiano, essere attratti visivamente per attivare l’interesse, partecipare fattivamente alle attività, col fare e saper fare, interpretando in maniera personale quanto proposto. Il coinvolgimento iniziale e in itinere é il percorso più efficace per l’apprendimento, la produzione il mezzo per l’acquisizione del senso critico e della crescita personale. Complimenti sempre per la competenza e la chiarezza nelle tue proposte dei percorsi!
Grazie a te per queste riflessioni e per l’apprezzamento. Sei sempre gentilissima 🙂
Sono solo sincera…mi fa piacere apprezzare le persone che valgono
Hola!!! Soy profesora de pintura , y artista plástica, y hace un ano publique una pequena Guia de HISTORIA DE LA PINTURA, con cuadros sinopticos e imágenes, que les son muy utiles a los alumnos … Es muy importante que tengan presente las grandes obras de arte … Ustedes, en el viejo Mundo, (como le decimos nosotros ) tienen esa historia al alcance de sus manos…
Gracias a Dios por las comunicaciones !!! Desde este rincon del mundo (Argentina), un agradecimiento por lo que nos brindan!
Rosana Tossi
rosanatossi@hotmail.com / http://www.rosanatossi.com.ar
😀
Condivido in pieno e, quando è possibile, cerco di utilizzare tutti i punti descritti. Complimenti a questo blog che, devo dire, trovo molto utile ed interessante!
Grazie mille, Caterina!
sono perfettamente d’accordo .. non l’avevo letto prima ma utilizzo la n.5 per la storia dell’arte moderna … per essere il primo anno nel nuovo istituto ho ottenuto ottimi risultati .. ciao complimenti!!
😀
Sono stra d’accordo. Soprattutto con il punto 3 che è uno dei cardini del mio modo di lavorare…
😉