Entrando nei dipinti di Piero della Francesca…
Di nuovo un’invasione pittorica dei miei studenti. Dopo un anno dall’ultimo esperimento siamo tornati a fare quest’attività, a metà strada tra il gioco e lo studio.
Stavolta abbiamo scelto un autore tra i più ‘metafisici’ dell’arte italiana. Atmosfere sospese, personaggi immobili, situazioni innaturali… no, non è De Chirico. È Piero della Francesca (ma tanto c’era già scritto nel titolo!).
Le opere? Quelle più famose, naturalmente: la Flagellazione (1455), la Sacra Conversazione (1472), il Battesimo di Cristo (1445), il ritratto di Federico da Montefeltro e Battista Sforza (1465), la Resurrezione (1463-1465) e la Madonna di Senigallia (1470).
Eccoli alle prese con la scena della Flagellazione. Un dipinto enigmatico (ancora non è chiaro chi siano i tre individui in primo piano), un sorprendente ribaltamento della gerarchia e dei ruoli (la scena sacra relegata allo sfondo!), una strana commistione di architetture classiche e medievali.
Una di quelle opere che fanno scervellare i critici, insomma.
Un po’ più complicato è stato mettere in scena la Sacra Conversazione (che poi sembra che tutto stiano facendo, tranne che conversare…).
Chiamata anche pala Montefeltro o pala Brera, vede al centro un’impassibile Madonna col bambino poggiato sulle gambe e schiere di santi e angeli intorno. In primo piano, anche stavolta, un personaggio profano: Federico da Montefeltro che prega e ringrazia in ginocchio.
Una fissità pressoché identica è presente anche nel Battesimo di Cristo. Qui la figura di Gesù e affiancata da quella del Battista che versa dell’acqua sul suo capo, mentre sullo sfondo un uomo si sveste per farsi battezzare (o si riveste? non si è mai capito!).
Un trio di angeli sulla sinistra ricompone la simmetria totale della scena.
Di soggetto totalmente profano è il doppio ritratto di profilo dove riappare Federico da Montefeltro, fiero del suo naso adunco, e la moglie Battista Sforza, diafana perché ritratta dopo la morte prematura.
Non è un caso che il duca sia visto dallo stesso lato della Sacra Conversazione: una grave ferita durante un torneo gli aveva sfigurato l’occhio destro, quello che nei dipinti non è possibile vedere.
Nella Resurrezione, Cristo si solleva dalla tomba con atteggiamento solenne mentre quattro soldati dormono beatamente ai suoi piedi. Il tutto secondo una composizione perfettamente piramidale.
Anche qui: tempo sospeso, immobilità, equilibrio perfetto.
E per finire la Madonna di Senigallia. Affiancata da due angeli regge il bambino benedicente.
Ecco, credo che nonostante l’impossibilità fisica di riprodurre in modo esatto gesti e proporzioni dei personaggi, quello che è emerso è questo spirito geometrico di Piero della Francesca. Questo suo modo di considerare le figure come oggetti che occupano lo spazio, avvolti da una luce morbida che accarezza i volumi.
È il Rinascimento. E se lo hai provato sulla tua pelle, di sicuro non te lo scordi!
Non è possibile fare anche gli affreschi di Giotto quelli della basilica di San Francesco uscirebbe una bellissima cosa complimenti p.s. Io che faccio un liceo artistico ( Ferrara dosso dossi ) mele sogno ste cose
Proverò con la seconda. Si presta bene!
Ho sempre pensato anch’io di realizzatore qualcosa di questo genere con i miei alunni,mi affascina molto questa ‘immersione’ nell’arte,complimenti a te e ai tuoi ragazzi.
Grazie Clementina. Provaci! È un’esperienza gratificante per tutti.
Copprimenti per il tuo lavoro!incredibile…mostra la passione con la quale affronti questo lavoro..volevo chiederti se i ragazzi hanno partecipato anche alla fase di fotoritocco..e se si come?grazie mille
Volevo scrivere ‘complimenti’!:-)
Grazie Stefania. No, il fotoritocco è piuttosto complesso e non ho modo di insegnarlo a scuola. Lo faccio sempre io.
Piero della Francesca è stato sicuramente uno degli esponenti principali della pittura rinascimentale italiana. Egli riuscì a coniugare modernità e tradizione. E’ sicuramente un’idea geniale quella di inserire con photoshop le foto dei ragazzi nelle opere di questo magnifico artista! Complimenti per l’idea!
Grazie mille!
Straordinari!Complimenti, è sempre estremamente utile,fare un salto sul tuo sito!Spero di poter imparare da te per realizzare una didattica così efficace.
Solo e soltanto applausi!
GENIALE.
Siete incredibilmente, fantasticamente bravi. L’ho scritto tante altre volte su questo blog ma lo ripeto: fortunati i tuoi studenti!
Complimenti! Una bellissima attività che coniuga storia e creatività! Immagino quante risate ma sicuramente il coinvolgimento è stato assicurato 😉
Ancora complimenti!
dopo essermi letteralmente bevuto L’ENIGMA DI PIERO -e visitato la mostra al S. Domenico (Forli) , è stato un vero piacere vedere le performances dei suoi studenti.
Magico conoscere l’arte immergendosi nelle opere dei Grandi
Scusa, usate photoshop? E le foto dei ragazzi vanno sovrapposte esattamente sulle figure originali? Grazie, è un’attività molto interessante.
Sì, uso Photoshop. Ma non è possibile far coincidere esattamente le foto scontornate dei ragazzi alle figure dello sfondo, sia perchè queste hanno un abbigliamento diverso sia perché è fisicamente impossibile riprodurre esattamente le posture. Bisogna lavorare sullo sfondo e clonarlo in modo da coprire quelle parti delle figure originarie che sporgono dalle foto.
Un ottimo modo per far imparare l’arte
È vero. Funziona sempre 🙂