Scegli un tema, cerca le immagini, raccontalo
È come viaggiare con una macchina del tempo.
Scegliere un tema ed esplorarlo dalle origini al contemporaneo mi dà quasi le vertigini. E scoprire che non c’è un’evoluzione, ma una continua variazione fatta di spostamenti di significato, di nuove interpretazioni, è una cosa che mi sorprende puntualmente.
Ma come si procede, dal punto di vista tecnico, per creare un percorso iconografico?
Per cominciare, ovviamente, dovete scegliere un tema. Fatto? Io ho deciso di esplorare l’immagine del Vesuvio nell’arte.
Per cominciare servono, dunque le opere e un posto dove raccoglierle. Potremmo salvarle tutte dentro una cartella del nostro computer ma io preferisco farlo su Pinterest, un social network che serve contemporaneamente a cercare ed archiviare immagini. Creo la mia brava bacheca e inizio la ricerca.
Se non conoscete Pinterest ecco una breve guida all’uso. Occhio che è un social che crea dipendenza (e io ne so qualcosa…)!
Ma cominciamo la nostra ricerca. Andiamo su Google Immagini e proviamo con le parole chiave ‘vesuvio’ e ‘dipinti’. Ecco cosa appare.
In mezzo a tanti dipinti dozzinali c’è già qualche risultato interessante: si scopre che la versione più gettonata è quella del vulcano in eruzione e che se n’è occupato anche Andy Warhol con alcune versioni pop e William Turner con un dipinto pieno di nubi infuocate.
Andando a visitare i siti collegati alle immagini, ho capito che le scene di eruzioni rappresentano sia eventi contemporanei agli autori, sia la storica eruzione del 79 d.C. che colpì Pompei ed Ercolano.
Ma proviamo a fare la stessa ricerca in inglese. Stavolta digitiamo ‘vesuvius’ e ‘paintings’.
A prima vista i risultati sembrano molto più pertinenti. Pochissimi dipinti della domenica e una nuova scoperta: la più antica rappresentazione conosciuta del Vesuvio è un dipinto pompeiano rinvenuto nella Casa del Centenario.
Spostiamoci adesso su Wikiart, l’enciclopedia online della pittura. Qui la ricerca va fatta obbligatoriamente in inglese (o in altre 4 lingue ma non in italiano). Ovviamente basta mettere solo il soggetto: vesuvius. Ecco i risultati: 33 opere tra le quali un Degas e un Renoir.
Ciò che salta all’occhio è che la maggior parte dei dipinti va dalla seconda metà del Settecento alla fine dell’Ottocento. Non mi aspettavo risultati diversi: il paesaggio è un genere che si sviluppa dopo il Barocco e, nella sua doppia veste sublime/pittoresco, continuerà a riempire le tele per tutto il corso del XIX secolo.
Salviamo anche queste immagini su Pinterest e proseguiamo proprio su questo social. Vediamo che succede se cerco ‘vesuvius’ e ‘art’.
C’è un po’ di tutto, anche cose che non c’entrano nulla. Però mi si apre un nuovo filone: quello dell’immagine turistica di Napoli con il pino in primo piano, l’ampia curva del golfo e il Vesuvio sullo sfondo. Interessante! Mi fiondo su Google a caccia di cartoline napoletane…
Eccole là: noiose e ripetitive al punto giusto. La Cartolina per antonomasia.
Preferirei qualche immagine fotografica di livello più elevato. Magari anche più antica. Facciamo una ricerca utilizzando il filtro ‘bianco e nero’ degli strumenti di ricerca e scrivendo semplicemente ‘vesuvio’.
E faccio una scoperta sensazionale: le foto aeree dell’aviazione americana durante l’eruzione del 1944!
A questo punto mi serve mettere un po’ d’ordine. Quali sono le eruzioni dei dipinti e delle foto? Andiamo alla ricerca di fonti sicure. L’Osservatorio Vesuviano ci dice che le eruzioni di tipo pliniano e sub-pliniano (capaci, cioè, di provocare un cataclisma) sono state sostanzialmente 3: nel 79, nel 472 e nel 1631.
Dal 1631 al 1944, anno dell’ultima eruzione del vulcano, l’attività è stata continua e ciclica, con emissioni di tipo stromboliano (esplosioni ritmiche in cima al cratere) e potenti eruzioni ‘finali’ al termine di ogni ciclo. Per questo le raffigurazioni del vulcano in piena attività sono così numerose!
Di ogni dipinto possiamo addirittura sapere a quale evento fa riferimento. Prendiamo William Turner. Il suo spettacolare Vesuvio immortala l’eruzione avvenuta tra il 22 e il 26 dicembre del 1817.
Edgar Degas, invece, dipinge il Vesuvio nel 1892. Anche in questo caso siamo nel pieno di un’attività eruttiva durata ben quattro anni.
Una cartolina ante-litteram è, invece, quella di Pierre-Auguste Renoir, che a Napoli va nel 1881, quando il vulcano non era in attività.
Nessun evento catastrofico, per fortuna, anche per Andy Warhol che nel 1985 dedica al Vesuvio una delle sue splendide serie psichedeliche. L’immagine è quella di una vera esplosione di colore!
Insomma, la mia bacheca di Pinterest adesso è piena di immagini di ogni genere: dipinti di eruzioni, paesaggi pittoreschi, foto d’epoca, cartoline, manifesti turistici, stampe antiche…
Adesso si tratta di cominciare a raccontare. Un filo conduttore è già venuto fuori, quello del rapporto tra le immagini artistiche e l’attività del Vesuvio.
Da dove cominciare? Per andare con ordine direi di iniziare da quell’antico affresco pompeiano nel quale il vulcano aveva ancora una sagoma conica e una sola cima, prima del collasso dovuto all’eruzione del 79.
Poi passiamo direttamente al 1631 e magari approfondiamo la ricerca.
Troviamo poche immagini contemporanee all’evento, più che altro incisioni e stampe a carattere descrittivo. A questo punto proseguirei cercando di mettere in ordine gli autori tra ‘700 e ‘800. Molti sono artisti minori, ma il loro lavoro è ciò su cui si basa l’iconografia successiva del Vesuvio.
Proseguirei confrontando le vedute pittoresche, tipiche dei periodi di bassa attività del vulcano, con le immagini del sublime: quei notturni tinti di rosso propri dei momenti parossistici delle eruzioni.
Cercherei anche di scovare l’immagine più antica con il pino e il golfo di Napoli. Forse ha a che vedere con il Grand Tour, quel viaggio culturale tipico dell’Ottocento che vedeva Napoli tra le sue tappe obbligatorie.
Qui, però, il rischio è quello di perdere un filo per afferrarne un altro, quello del Vesuvio letterario. Perché ne hanno scritto da Plinio il Giovane a Mozart, da Goethe a Leopardi, da Gogol a Melville…
Anche questo sarebbe un gran bel racconto!
Insomma, vi ho svelato i trucchi del mio passatempo preferito: come si cercano le immagini, come si raccolgono, come si possono mettere in fila per raccontare una storia.
Solo che la storia, alla fine, non ve l’ho più raccontata… ma a questo punto, perché non ci provate voi?
Grazi infinite. Una fonte ineusaribile di spunti.
Grazie a te, Elisabetta.
Bravissima
Grazie,sei sei sempre una risorsa fantastica !le tue lezioni uniche e preziose
Grazie a te 🙂
Grazie dell’idea
Superbo!È un lavoro molto affascinante …grazie, è stato un piacere leggerlo
Incantato!
😀
grazie mille, gran bell’articolo
🙂
Grazie, grazie, grazie! Un percorso didattico utilissimo.
😀
utilissimo ,grazie.
Brava brava brava!
Grazie grazie grazie!
Fantastica …..meravigliosa ….. grazie di cuore !!!!!!
Grazie a te per l’entusiasmo!
Già usavo pinterest, ma non avevo mai fatto raccolte di dipinti con medesimo soggetto per poter poi fare comparazioni. Molto utile, grazie
Devo ringraziarla di avermi fatto scoprire Pinterest: sono felicissima perchè trovo tantissime immagini e posso archiviare quelle che mii piacciano. Anch’io amo viaggiare con gli occhi nello spazio e nel tempo e oggi, accanto ai libri, abbiamo questi meravigliosi strumenti! Ancora complimenti per il suo Blog e per gli aggiornamenti che compaiono su FB: ricerche come le sue testimoniano come la cultura possa essere condivisa con creatività e professionalità sulle strade del web!
Grazie mille, Maria. Il mio lavoro sarebbe inutile se non giungesse alle persone giuste, quelle più sensibili e curiose
articolo entusiasmante dalla prima all’ultima riga. Ho scoperto siti e funzioni che non conoscevo!Veramente molto interessante!
grazie, gran bell’articolo
Grazie a te
Che meraviglia, questo è FARE RICERCA! Grazie degli ottimi consigli 🙂
Letto e gustato.
Grazie di cuore!
Grazie a te, Rita
Molto utile e didattico vedere descritto un bel processo di ricerca e costruzione. Grazie.
Ti ringrazio, Alberto
Super…come sempre! Grazie per offrire uno dei pochi buoni motivi per essere presenti su FB.
Grazie a te!!!
fANTASTICA LEZIONE!
Grazie Pablo!
Indicazioni preziose, grazie
Come al solito, sei…indovina un po’? 🙂
😉
Stupefacente. ….
Grazie, tesoro!