Giocare con l’arte: le ibridazioni

Il gioco, si sa, piace a tutti. Scegliere il gioco per accostare gli studenti all’osservazione delle opere d’arte può essere una buona strategia per stimolare la comprensione, il piacere di manipolare le immagini e la possibilità di creare qualcosa di nuovo.

C’è un gioco, in particolare, che fino a questo momento ho praticato per conto mio, ma che potrebbe avere una grande efficacia didattica se utilizzato a scuola. È quello che definisco “ibridazione” cioè la fusione di due opere d’arte diverse in una combinazione nuova e spiazzante. Un’operazione un po’ dada, un po’ surreale, ma sicuramente divertente!

Non si tratta di “gamification” in senso stretto, in quanto quest’attività non prevede livelli, punteggi o premi, ma richiede ironia, fantasia e, nel caso di lavoro di gruppo, affiatamento e complicità.

Vediamo come si fa: occorre partire dall’osservazione di un quadro, ad esempio Viandante sul mare di nebbia (1817) di Friedrich, e scegliere una parte da sostituire. Immaginiamo di inserire un paesaggio diverso al posto della nebbia davanti all’uomo; cerchiamo il quadro adatto, un’opera nella quale si veda un vasto paesaggio visto dall’alto. Non è necessario cercare un’opera coeva, anzi, la fusione di due dipinti lontani per tecnica e per poetica può dare un risultato ancora più interessante. Prendiamo allora Impressione, levar del Sole (1872) di Monet e cominciamo a lavorare di ritaglio.

Qui entra in gioco il software di fotoritocco: che sia il professionale Photoshop o l’open source Gimp, l’operazione da fare è lo scontorno della parte da inserire sull’altra. In questo caso si ritaglierà la roccia su cui sta l’uomo e si applicherà questa porzione sul quadro impressionista. Risultato? Giudicate voi!

Attraverso un approccio didattico informale si ottengono così obiettivi educativi molto importanti. Nell’accostare due opere diverse si mette essenzialmente in moto la creatività, quella capacità (secondo la definizione di Poincaré) di “unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili”.

Per creare queste connessioni nuove occorre attivare il pensiero laterale (o divergente) cioè la capacità di superare stereotipi e schematismi e vedere le cose da un punto di vista nuovo, libero da preconcetti.

Quest’attività, inoltre, può servire a memorizzare decine e decine di opere, favorendo la creazione di una sorta di archivio mentale da cui poter attingere.

Sarà così più semplice fondere l’Olympia di Manet e la prima Cena in Emmaus di Caravaggio, o Lezione di anatomia del dottor Tulp di Rembrandt e la Morte della Vergine, sempre di Caravaggio.

Può sembrare un po’ sacrilego proporre agli studenti di “smembrare” le icone della storia dell’arte ma credo che i vantaggi di queste profanazioni siano tali da poter permettere anche qualche gesto irrispettoso verso i grandi artisti.

Il risultato, in fin dei conti, è sempre la conoscenza e l’apprezzamento dell’arte e degli artisti…

… e, per i più bravi, il gioco può diventare anche al contrario: indovinate quali opere sono state fuse assieme?

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35 risposte

  1. Fred AUGELON ha detto:

    Come appassionato di immagini, artista dilettante, cultore e divulgatore delle arti, e collega, sono ammirativissimo del tuo lavoro in genrale, e di questa proposta in particolare. Ti faccio tantissimi complimenti : l’idea è semplicissima ed efficace, vale a dire assolutamente geniale, oltre che puramente didattica !

  2. Marino Calesini ha detto:

    Geniale, complimenti.

  3. Gianna Rita Golvelli ha detto:

    Emanuela Pulvirenti oltre ad essere fantastica sei genialeeeeee. Rendi l’arte ogni giorno di più , accattivante e direi anche divertente studiarla . I miei più grandi complimenti.
    Prof.ssa Gianna Rita Golvelli

  4. annaSpanu ha detto:

    che meraviglia…Grazie.

  5. Alberto ha detto:

    Ahahah! troppo divertente, lo faccio fare a scuola. 😀

  6. Valentina ha detto:

    Lei è un genio

  7. Giulia Pisana Colucci ha detto:

    Bellissimo e divertentissimo! Lo proporrò ai miei alunni e magari poi ti mostro i risultati. Grazie per essere continua ispirazione per tutti noi!

  8. Isabella Schwamenthal ha detto:

    Bravissima! Tutti gli insegnanti dovrebbero essere come lei. Mi sono sembrate molto utili le schede didattiche, le lezioni e l’idea del lavoro sulle ibridazioni è davvero stupenda. Complimenti.

  9. laura ha detto:

    Complimenti ! E’ per lei un periodo particolarmente “fecondo” : si susseguono affascinanti post che continuo a condividere, brava !

  10. Luisa ha detto:

    riesci sempre a stupire!!! complimenti!

  11. Luisa ha detto:

    geniale come sempre!!! complimenti!!!

  12. Valeria Marossero ha detto:

    Tante grazie Didatticarte!!!!!Un’idea brava per gli studenti!!!Grazie!!!

  13. Valentina ha detto:

    Davvero una trovata geniale! Complimenti! 😉

  14. Raphael Paintings ha detto:

    Quindi non queste cose in là, ah, questi dipinti. . . .

  15. Simona ha detto:

    Divertente ed educativo lavoro. Brava! Ti seguo sempre e non vedo l’ora di apprezzare gli ibridocapolavori dei tuoi alunni. 🙂
    Ciao

    • didatticarte ha detto:

      Grazie mille, Simona! Spero anch’io di poter mettere presto al lavoro i miei studenti… per il momento non abbiamo alcuna attrezzatura tecnologica a disposizione, mi tocca aspettare tempi migliori! 🙂

  16. Alfio ha detto:

    siete fantastici le trovo molto simpatiche queste immagini!

  17. Rita forotti ha detto:

    Interessantissime fusioni!!

  18. elisa ha detto:

    Fantastico! L’arte ha sempre qualcosa di NUOVO da dire!
    Elisa

  1. 29 Maggio 2015

    […] Giocare con l’arte: le ibridazioni. […]